L'italiana Meloni rafforza la presa sulla gestione del piano di ripresa post-COVID
Giovedì l'Italia ha approvato un decreto che rafforza la presa dell'ufficio del primo ministro Giorgia Meloni sul piano di ripresa post-COVID del Paese, mentre Roma cerca di ottenere il pieno valore da circa 200 miliardi di euro ($ 214 miliardi) di finanziamenti dell'UE.
Roma si è finora assicurata quasi 86 miliardi di euro del denaro dell'Unione Europea che dovrebbe arrivare entro il 2026, ma fa sempre più fatica a raggiungere i cosiddetti "obiettivi e traguardi" concordati con le autorità dell'UE per sbloccare i fondi.
"Non vogliamo che vada perso un solo euro", ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani in conferenza stampa dopo una riunione di gabinetto.
Il governo è in ritardo nell'utilizzo effettivo dei fondi. Il suo programma di investimenti iniziale prevedeva una spesa di oltre 40 miliardi di euro entro il 2022, ma questa stima è stata rivista al ribasso in tre occasioni e fissata al di sotto dei 20 miliardi di euro a dicembre.
Meloni istituirà un'unità dedicata all'interno del suo ufficio responsabile dell'attuazione del piano di ripresa. Il nuovo organismo sostituirà un'entità separata istituita sotto il predecessore di Meloni Mario Draghi, che altrimenti sarebbe rimasta in carica fino al 2026 anche dopo il cambio di governo.
La mossa segnala l'obiettivo della Meloni di portare il processo decisionale per il piano nelle mani dei suoi migliori collaboratori, hanno detto funzionari del governo.
Secondo una bozza visionata da Reuters, il decreto consente al governo di rimuovere i dirigenti pubblici che sono in ritardo nel loro lavoro e rafforza i poteri di Roma per superare l'opposizione delle autorità locali contro i progetti finanziati dall'Ue.
Con circa 60 miliardi di euro stanziati nel piano italiano per rendere l'economia più verde, il regime semplifica e accelera le procedure di autorizzazione per la costruzione di impianti di energia rinnovabile.
Roma sta anche lavorando per rinegoziare con la Commissione europea alcuni aspetti del piano di rilancio dell'Italia, chiedendo a Bruxelles di tenere conto dell'impatto dei costosi prezzi delle materie prime sui lavori pubblici, hanno detto i funzionari.
Tuttavia, il ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto ha detto ai giornalisti che il governo non intende chiedere di prorogare la scadenza oltre il 2026.
Le discussioni in corso fanno parte delle procedure per selezionare i progetti ammissibili al cosiddetto piano REPowerEU, che andrà di pari passo con il piano di ripresa, per porre fine alla dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi e affrontare la crisi climatica.
I soldi provenienti dall'UE potrebbero essere destinati alla costruzione di un collegamento per portare l'idrogeno che sarebbe prodotto nel nord Africa al nord Europa, hanno detto fonti.
($ 1 = 0,9345 euro)
© Copyright 2024 IBTimes IT. All rights reserved.