L'Italia approva definitivamente il decreto che reprime le navi di beneficenza per i migranti
Giovedì il parlamento italiano ha approvato un decreto del governo che stabilisce un codice di condotta per le navi di beneficenza dei migranti, nonostante le critiche delle Nazioni Unite e dei gruppi umanitari secondo cui metterà in pericolo la vita.
La nuova serie di regole fa parte degli sforzi del Primo Ministro Giorgia Meloni per reprimere le navi di soccorso, che secondo il suo governo incoraggiano le persone a compiere il pericoloso viaggio attraverso il Mediterraneo dal Nord Africa.
Gli enti di beneficenza negano ciò, affermando che i migranti sono stati imbarcati indipendentemente dal fatto che le barche di soccorso siano nelle vicinanze.
In base alla nuova legge, le navi devono richiedere l'accesso a un porto e salpare verso di esso "senza indugio" dopo un salvataggio, piuttosto che rimanere in mare alla ricerca di altre imbarcazioni di migranti in difficoltà.
In precedenza, le navi gestite da enti di beneficenza o organizzazioni non governative (ONG) trascorrevano spesso diversi giorni nel Mediterraneo centrale e completavano regolarmente più salvataggi prima di dirigersi a nord verso l'Italia.
I capitani che violano queste regole rischiano multe fino a 50.000 euro ($ 53.355) e ripetute violazioni possono comportare il sequestro delle loro navi, prevede la legge.
"Se l'immigrazione non è controllata, crea sfruttamento, lavoro forzato, lavoro nero", ha detto giovedì al parlamento Nicola Molteni, sottosegretario al ministero dell'Interno.
"Se l'immigrazione non è controllata, crea sacche di illegalità e criminalità, generando un senso di insicurezza sociale".
I gruppi umanitari hanno affermato che vietare più salvataggi causerebbe sempre più morti, mentre le Nazioni Unite hanno esortato l'Italia a ritirare la proposta dopo aver ottenuto un primo via libera dalla camera bassa del parlamento a metà febbraio.
"Questo è semplicemente il modo sbagliato per affrontare questa crisi umanitaria", ha detto Volker T?rk, l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. La Chiesa cattolica romana in Italia il mese scorso ha affermato che le nuove misure violano il diritto internazionale e dovrebbero essere eliminate.
Le ONG lamentano anche che il governo le stia costringendo a portare i migranti in porti lontani del Nord Italia, lontano da dove effettuano i soccorsi.
I nuovi obblighi hanno aumentato drasticamente i costi per le ONG e negli ultimi mesi solo poche imbarcazioni hanno preso il largo. Ma le loro partenze ridotte non hanno fatto nulla per rallentare l'arrivo dei migranti.
I dati del governo mostrano che 12.667 persone hanno raggiunto l'Italia finora quest'anno contro le 5.273 dello stesso periodo del 2022. Il progetto migranti scomparsi afferma che almeno 157 persone sono state segnalate come disperse, presumibilmente morte, quest'anno.
Un documento del ministero dell'Interno visto da Reuters afferma che su 105.000 migranti arrivati in Italia nel 2022, solo il 10% circa è stato portato a terra dalle imbarcazioni delle Ong.
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