La Cina censura un importante giornalista che ha espresso preoccupazione per l'economia
Un importante giornalista finanziario cinese che ha paragonato i problemi economici del Paese alla Grande Depressione è stato bandito dai social media.
L'account Weibo di Wu Xiaobo, un influente giornalista economico e autore con oltre 4,7 milioni di follower, "è attualmente in uno stato vietato a causa della violazione delle leggi e dei regolamenti pertinenti", secondo un banner visualizzato sulla sua pagina martedì.
I moderatori dei contenuti su Weibo – una piattaforma simile a Twitter – hanno dichiarato lunedì di aver bloccato tre utenti verificati per "aver diffuso diffamazioni contro lo sviluppo del mercato mobiliare" e "innalzato il tasso di disoccupazione".
Weibo non ha fornito i nomi utente completi degli account bloccati, ma ha affermato che uno di loro aveva un nome di tre caratteri che iniziava con "Wu" e terminava con "Bo".
La ripresa economica post-Covid della Cina ha vacillato, con dati poco brillanti nelle ultime settimane che segnalano che il rimbalzo si sta esaurendo.
La pagina Weibo di Wu è apparsa martedì per essere stata cancellata da tutti i contenuti pubblicati dall'aprile 2022.
Wu non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento di AFP.
La sua rubrica fissa sul sito web della rivista finanziaria cinese Caixin descrive da tempo i problemi economici del Paese, tra cui il calo delle nascite e l'aumento vertiginoso della disoccupazione giovanile.
"L'enorme esercito di disoccupati rischia di diventare una miccia che accende la polveriera", ha scritto in una colonna di maggio che ha confrontato la situazione con la Grande Depressione degli anni '30.
In un'altra colonna recente, ha chiesto se l'allentamento monetario sarebbe in grado di "risolvere gli attuali problemi economici".
Quelle colonne, tuttavia, non erano state cancellate da Internet fino a martedì.
I media nazionali cinesi sono controllati dallo stato e la diffusa censura dei social media viene spesso utilizzata per sopprimere storie negative o copertura critica.
Le autorità di regolamentazione hanno precedentemente esortato gli investitori a evitare di leggere notizie estere sulla Cina, mentre analisti ed economisti sono stati sospesi dai social media per aver espresso opinioni pessimistiche.
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