La CDP italiana fa un'offerta per l'approccio Grid To Rival di KKR di TIM
L'istituto di credito statale italiano CDP ha dichiarato domenica che il suo consiglio di amministrazione ha approvato un'offerta non vincolante per la rete fissa dell'ex monopolio telefonico Telecom Italia (TIM), aggiungendo che sarebbe valida fino al 31 marzo.
CDP ha collaborato con il fondo infrastrutturale australiano Macquarie per aggiudicarsi l'intera più importante infrastruttura di telecomunicazioni italiana.
L'offerta congiunta ha come obiettivo la rete fissa di TIM e l'unità di cavi sottomarini Sparkle. La società di investimenti statunitense KKR ha già presentato un'offerta per acquistare una partecipazione di controllo nella stessa impresa.
TIM ha detto che il suo cda discuterà dell'offerta CDP-Macquarie "il 15 marzo o in altra data da definire".
Nelle ultime settimane, fonti hanno riferito a Reuters che CDP-Macquarie e KKR hanno entrambe fissato un valore aziendale di 18 miliardi di euro (19 miliardi di dollari) sulla rete di TIM.
L'offerta di CDP coinvolgerebbe anche la più piccola rete in fibra ottica rivale di TIM Open Fiber, che è di proprietà di CDP e Macquarie e verrebbe incorporata nella rete di TIM lungo la strada.
La proposta di KKR, che sale a 20 miliardi di euro includendo un earn-out di 2 miliardi di euro, ha dato nuovo slancio agli sforzi per rinnovare TIM dopo il fallimento delle lunghe trattative che hanno coinvolto il governo e i due principali azionisti di TIM, CDP e la francese Vivendi.
Entrambe le cifre sono inferiori ai 31 miliardi di euro che Vivendi ha fissato per sostenere la vendita della rete, per la quale la stessa TIM ha indicato una valutazione di 25 miliardi di euro.
TIM ha affermato il 24 febbraio che la proposta di KKR "non riflette pienamente" il valore del suo asset e ha aggiunto che cercherà un'offerta migliore entro la fine di questo mese.
La vendita della rete per tagliare la pila di debiti da 25 miliardi di euro di TIM e scaricare metà dei suoi 40.000 dipendenti domestici è uno degli assi principali della spinta dell'amministratore delegato Pietro Labriola per rimodellare il gruppo.
Il governo del premier Giorgia Meloni ha più volte affermato di voler conquistare il controllo della rete di TIM salvaguardando i posti di lavoro, ma all'interno dell'amministrazione non c'è un terreno comune su come procedere.
Secondo le regole italiane, Roma ha il potere di bloccare interessi indesiderati per asset di importanza strategica come la rete di TIM.
La mossa di CDP è benvenuta perché rende il processo di vendita più trasparente ma lascia ancora aperti diversi scenari, ha affermato un'importante fonte governativa.
Nel suo approccio, KKR ha lasciato la porta aperta al coinvolgimento di un'entità statale come azionista di minoranza nella rete di TIM, ma si oppone a CDP che svolge tale ruolo a causa di problemi di antitrust.
($ 1 = 0,9406 euro)
(Scrittura di Valentina Za; Montaggio di Louise Heavens, Emelia Sithole-Matarise, Ros Russell e Hugh Lawson)
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